Andare Nuova
Sette poesie, nel loro insieme, raccontano l'essenza di un viaggio interiore in cui la protagonista incontra, accetta e trasforma il proprio dolore, così da poter riprendere ad andare.
Un viaggio in discesa verso l'interiorità ma anche in risalita, nuovamente verso l'esterno. Un viaggio reso possibile e accompagnato dalla presenza calma e rassicurante di uno specchio, il terapeuta.
Idea e scrittura poesie a cura di Valentina Barbieri
Sound design di Marta Ascari
Andare Nuova
Danza tra uno specchio e il suo riflesso, tra un riflesso e il suo specchio
APPARENZA FUORI
Vedo una donna vicina ad un albero, amico sincero.
Posizione del loto. Mi pare seduta così.
Mi interesso ed avvicino piano.
La trovo bella, calma e gentile. Mi pare serena.
Silenziosa ma serena.
I lineamenti sono distesi e la pelle non ha rughe o non sembra portare con se i segni delle fatiche del tempo.
Pacifica è la sensazione che provo nell'avvicinamento.
Mi fermo ad osservare, ad osservarla.
Chissà cosa pensa... Chissà se pensa...
Ora mi sento intimorita. Ma cerco e trovo il coraggio: mi avvicino.
Emana energia, mi pare semplice e naturale. Ha un buon profumo.
Cosa ci fa qui? Cosa cerca? Cosa vuole?
Mi incuriosisce.
Forza, presenza e sicurezza.
Ma gli occhi sono chiusi.
Mi fermo di fronte a lei e dolcemente appoggio la pelle della mia fronte alla sua.
Siamo vicine. L'osservo silenziosa.
Attendo fiduciosa e in contatto il momento dell'incontro.
Attendo.
APPARENZA DENTRO
Apro gli occhi quando è il momento di farlo.
Di fronte trovo uno specchio che mi osserva e mi invita.
Mi guardo riflessa nello specchio.
....
Un corpo, posso osservare la presenza di un corpo che emerge come figura dallo sfondo.
Mi distraggo dalla materia.
Osservo meglio: mi vedo riflessa nello specchio.
Entro dentro me. Ne sono attratta.
Ora scivolo come sassi dalla scarpata.
Puff... cado giù. Ssssh... scivolo in basso, verso il profondo blu.
Ora, gli occhi che scrutano il paesaggio sono occhi opposti: invece di fuori guardano dentro.
INTERIORITA'
C'è buio.
C'è odore. Rancido di muffe, virus, digestioni, croste grattate e stracci umidi.
Seguo l'intuito e, nei movimenti, mi lascio condurre dal tanfo.
Perchè vado? Perchè continuo?
Ho paura ma anche coraggio, so che per poter uscire nuova non posso che cercare e guardare.
...
...
Un cuore.
Trovo un cuore che sanguina.
Piange.
Lacrime di sangue.
E' ferito.
Sono ferita.
ELAVORARE L'INTERIORITà
Sono ferita ma non ho voglia di saperlo.
Perchè? Perchè mi devo impegnare, ancora una volta?
Non ho voglia di impegnare ma liberare il mio tempo.
Lo specchio però mi ricorda che per liberare devo prima impegnare.
Non ho voglia, sono stanca e ho paura.
Cerco di scappare, di chiudere le porte alla conoscenza.
Ma il tanfo mi inonda e come una presenza, questa volta, mi obbliga a rimanere.
Mi affido.
Annuso. Mi avvicino. Osservo.
Mi volto per fuggire, poi resto.
Mi avvicino.
Non ce la faccio, colpisco!
Colpisco poi accarezzo.
Cucio e bendo.
Curo e mi prendo cura.
Del cuore, di me.
Mi accoccolo vicina vicina.
Mi addormento.
Sogno.
TRASFORMARE L'INTERIORITA'
Ferite oniriche si trasformano in cicatrici preziose e pregiate.
Le linee di rottura divengono come Rio delle Amazzoni per la foresta.
L'arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite.
Di divenire o ritornare corpo unico dopo la frammentazione.
L'arte di trasformare i tagli in perle.
Kintsugi.
RIPRENDERE AD ANDARE
Esausta come dopo mille miglia di instancabile cammino.
Sporca, sudata.
Dal profumo sterile all'odore fertile.
Questa la trasformazione che rimane e che lascia indelebile la traccia del viaggio.
Mi guardo nuova nello stesso specchio.
E finalmente mi riconosco.
Non solo pace.
Non solo guerra.
Buio e luce.
Questa sono io.
ANDARE NUOVA
Osservo la donna dell'albero mentre cammina verso la linea dell'orizzonte e il suo futuro.
Io mi sento svuotata e riempita di nutrimento come un'onda con la sua risacca.
Vuoto e pieno. Pieno e vuoto.
Moto ondoso dentro me nel guardarla danzare, ora più libera, sul suo destino.
Visto da lontano il portamento delle sue movenze femminili è elegante e leggiadro.
Lento ma deciso.
La donna dell'albero ha ripreso ad andare.
Ad andare nuova.